Curarsi a ISMETT: Il trapianto di fegato da donatore vivente

Per la rubrica “Curarsi a ISMETT” Salvatore Gruttadauria, direttore della Chirurgia addominale sui pazienti adulti, illustra il programma di trapianto di fegato da donatore vivente per i pazienti adulti. Si tratta di un’opzione terapeutica offerta nei centri più all’avanguardia e destinata a questi pazienti che non possono più attendere.

Dal punto di vista chirurgico, il trapianto di fegato da donatore vivente tra individui adulti consiste nel prelevare la parte destra del fegato del donatore (circa il 60% di tutto l’organo) e trapiantarla nel ricevente, dopo aver asportato l’organo malato. Nel caso in cui il paziente sia un bambino la parte di fegato donata è la sinistra, più piccola.

E’ possibile dividere il fegato in due parti perché ciascuno dei due lobi ha una propria vascolarizzazione arteriosa e venosa e drena la bile attraverso due dotti principali, destro e sinistro, che si uniscono solo nel loro ultimo tratto al di fuori del fegato.

Inoltre, il fegato ha la capacità di rigenerarsi e, già dopo 3-4 settimane dall’intervento chirurgico, ritorna alle dimensioni originarie pre-trapianto sia nel donatore che nel ricevente

Possono essere donatori:

  • persone che hanno raggiunto la maggiore età
  • compatibili con il ricevente, innanzitutto per gruppo sanguigno
  • assolutamente sane

Per salvaguardare l’integrità della salute di chi dona una porzione di fegato, in ISMETT sono stati sviluppati rigidi criteri di selezione del donatore. Bisogna sempre ricordare che chi dona si sottopone ad un intervento di chirurgia maggiore solo per fini puramente altruistici, per cui è necessario prestare la maggiore attenzione possibile. Allo scopo di salvaguardare l’integrità della salute di chi dona una piccola porzione di fegato e ridurre al minimo qualsiasi pericolo a ISMETT sono stati sviluppati rigidi criteri di selezione del donatore.

La fase di valutazione include: esami del sangue, strumentali e visite specialistiche volti ad escludere eventuali controindicazioni alla procedura (anomalie anatomiche del fegato, alterazioni della funzionalità epatica, altre patologie), valutazione psicologica, articolata in più sedute e colloqui; valutazione di un team multidisciplinare composta da tutti gli specialisti coinvolti nella cura.