La console USA in visita in ISMETT

La Console Generale degli Stati Uniti a Napoli, Mary Avery ed una sua delegazione si sono recati oggi, 29 gennaio,  presso l’IRCCS ISMETT di Palermo. La Console Avery è stata accolta da Angelo Luca, direttore di ISMETT e Giuseppe dell’Acqua, amministratore delegato di UPMC Italy (University of Pittsburgh Medical Center), il partner americano che gestisce da più di venti anni il centro trapianti palermitano.  In ISMETT, la Console ha visitato il reparto di Terapia Intensiva, quello di Cardiochirurgia Toracica, il nuovo laboratorio di Imaging recentemente inaugurato ed il reparto di Pediatria

“ISMETT – ha sottolineato la Console Avery –  rappresenta l’esempio più chiaro degli ottimi risultati che Sicilia e Stati Uniti sono in grado di raggiungere investendo insieme sulle più alte tecnologie e sulle migliori professionalità”. A ricevere la Console anche i vertici Fondazione Ri.MED che sta avviando i lavori di costruzione del nuovo centro di biotecnologie che sorgerà a Carini. “Anche il nuovo centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica della Fondazione RiMED che sorgerà a pochi chilometri da Palermo, frutto di una proficua collaborazione tra partner pubblici e privati, è un’ottima notizia per la Sicilia – spiega il Console – non soltanto perché contribuirà a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi nell’ambito della ricerca e della medicina, ma anche perché creerà nuovi posti di lavoro altamente qualificati a beneficio di tutto il territorio.”

“ISMETT è frutto di una partnership internazionale fra il centro medico dell’Università di Pittsburgh (UPMC) e la Regione Siciliana – ha dichiarato Angelo Luca, direttore di ISMETT – Agli Stati Uniti ci lega ,dunque, da più di venti anni una proficua e costante collaborazione. In questi anni, le conoscenze e competenze trasferite da UPMC, ci hanno consentito di raggiungere importanti traguardi in termini clinici e di ricerca, di attrarre fondi Europei per l’innovazione tecnologica e di fornire alti standard di cura ai nostri pazienti e ai pazienti che vengono da altri paesi“.