Protezione da radiazioni ionizzanti

Le radiazioni ionizzanti più comunemente utilizzate in medicina sono i raggi x, i raggi gamma, i raggi beta e gli elettroni. La radiazione ionizzante è soltanto una parte dello spettro elettromagnetico. Ci sono numerose altre radiazioni (per esempio: luce visibile, raggi infrarossi, onde elettromagnetiche ad alta frequenza e a radiofrequenza) che non possiedono la capacità di ionizzare gli atomi della materia con la quale interagiscono.

La radiodiagnostica (radiologia convenzionale e Tomografia Computerizzata), la radiologia e la cardiologia interventistica e la medicina nucleare sono tutte metodiche che fanno uso delle radiazioni ionizzanti e costituiscono uno strumento essenziale per tutte le branche e le specializzazioni mediche.

Hanno infatti potenziato la capacità di identificare malattie o lesioni in tempo utile per poter intervenire efficacemente sul problema medico; quando eseguite in modo appropriato e in modo sufficientemente tempestivo, queste procedure possono migliorare la salute e perfino salvare vite umane.

Le caratteristiche proprie delle radiazioni ionizzanti procurano molti vantaggi, ma possono causare anche potenziali danni motivo per il quale, nella pratica medica, deve essere fatta una valutazione in merito al rapporto beneficio/rischio e ciò richiede non solo le conoscenze di medicina, ma anche dei rischi da radiazione.

I Radiologi, i Medici Nucleari, i Tecnici di Radiologia e le altre figure professionali che impiegano strumentazione medica a raggi x o utilizzano sorgenti di radiazioni, posseggono un complesso di informazioni sulla corretta gestione della tecnica e della metodica.

Negli anni ISMETT ha mostrato uno spiccato interesse nei confronti della protezione dei pazienti dai rischi dovuti all’esposizione a radiazioni ionizzanti, al punto da farne materia di ricerca. (Pubblicazioni e corsi ISMETT radioprotezione) sfruttando anche software di ultima generazione per il controllo ed il monitoraggio della dose di radiazioni ai pazienti.

PER QUALSIASI INFORMAZIONE O CHIARIMENTO NON ESITARE E CHIEDI AL NOSTRO PERSONALE!

Fonti di esposizione

Rischi vs Benefici

Quali sono le potenziali conseguenze di un’esposizione a radiazioni ionizzanti

 

Tomografia Computerizzata

La tomografia computerizzata (TC) è una metodica che consente di esaminare ogni parte del corpo (encefalo, polmone, fegato, pancreas, reni, utero, vasi arteriosi e venosi) per la diagnosi di numerose patologie.  È un esame radiologico che fornisce molti più dettagli delle radiografie convenzionali, in particolare nel caso di vasi sanguigni e tessuti molli, come organi interni e muscoli. Una parte dell’energia del fascio a raggi X è assorbita quando attraversa il corpo e i dati raccolti dal passaggio di vari fasci di raggi X nell’area interessata sono rielaborati da un computer, in modo da ricostruire immagini bidimensionali e, se rielaborate su apposite workstation, anche tridimensionali dei diversi tipi di tessuto. Esiste ancora, ma è in disuso, l’acronimo TAC, per tomografia “assiale” computerizzata, in quanto tempo fa le immagini venivano acquisite lungo un solo asse (piano assiale). Oggi esistono macchinari multistrato più moderni e la tomografia computerizzata non è più solo assiale, ma le immagini sono acquisite con una tecnica spirale che permette di ottenere immagini tridimensionali.

L’esame TC normalmente richiede una dose di radiazione superiore rispetto a un esame di radiografia convenzionale. Tuttavia fornisce informazioni più dettagliate e sono fondamentali nelle emergenze perché forniscono informazioni in tempi molto rapidi. Inoltre, la breve durata dell’esame è un grande vantaggio nel caso di pazienti che hanno difficoltà a rimanere immobili, come ad esempio i bambini.

Com’è fatto un tomografo TC

Come si svolge l’esame

Cosa fare una volta finito l’esame

Livelli Diagnostici di Riferimento (DRLs) in TC

 

Radiologia e Cardiologia Interventistica

Grazie alle tecnologie avanzate e all’alta qualità delle apparecchiature, la radiologia interventistica è in grado di offrire ai pazienti una moltitudine di nuovi trattamenti.

I vantaggi di questo tipo di trattamenti sono innegabili:

  • Riduzione del periodo di ospedalizzazione.
  • Riduzione della perdita ematica dei pazienti.
  • Rischi, dolore e tempo di ricovero notevolmente ridotti.

La fluoroscopia è una tecnica radiologica che al radiologo ed al cardiologo interventista di ottenere immagini in tempo reale dell’anatomia interna di un paziente; aiuta a “vedere” dentro il corpo umano così da esaminare il sistema vascolare, biliare ed urinario del paziente, le strutture anatomiche e altri organi.

Prima durante e dopo una procedura di Radiologia e Cardiologia Interventistica

La dose in Radiologia Interventistica – cosa dovrebbe sapere il paziente

Cosa fare dopo una procedura che espone il paziente ad una dose di radiazione elevata

 

Medicina Nucleare

Caro Paziente,

Se deve effettuare un’indagine di Medicina Nucleare (scintigrafia) ed è preoccupato o non sa di cosa si tratta, ecco alcune informazioni che potranno esserle utili.

La medicina nucleare è quella branca della medicina che utilizza sostanze radioattive con lo scopo di studiare, diagnosticare e, in alcuni casi, anche curare malattie.

È una metodica quasi del tutto non invasiva, potrà subire, al più, un’iniezione endovenosa tramite ago cannula precedentemente posizionato in una vena del braccio o della mano.

L’iniezione metterà in circolo una sostanza detta “radiofarmaco”, diversa a seconda dell’indagine da effettuare, che potrà o localizzarsi nell’organo oggetto di studio oppure comportarsi come una cellula dell’organismo ed “emulare” una particolare funzione biologica.

Una volta entrato in circolo, il radiofarmaco (composto da una parte farmacologicamente attiva e da una parte radioattiva) emetterà radiazioni che verranno catturate da speciali apparecchiature, dette gamma-camere, grazie alle quali sarà possibile risalire alla sede di emissione della radiazione e quindi, alla localizzazione spaziale dell’organo o alla rappresentazione della funzione biologica oggetto di studio.

La distribuzione spaziale e spazio-temporale verrà tradotta in immagini che saranno dunque, l’espressione iconografica di una funzione vitale.

Per ottenere queste immagini sarà necessario del tempo; è dunque, possibile che la durata dell’esame sia piuttosto lunga.

Una volta terminato l’esame e tornato a casa, vi sono delle precauzioni che è preferibile adottare, come evitare il contatto con donne in stato di gravidanza e bambini a causa dell’emivita delle radiazioni. Ciò perché l’emivita, ossia la durata delle radiazioni, tende ad esaurirsi in qualche ora o anche qualche giorno, a seconda del radiofarmaco utilizzato. Dette precauzioni, quindi, variano in base al farmaco utilizzato, ma, nella maggior parte degli esami, sono molto semplici da seguire e verranno illustrate attentamente dal personale di reparto.

Per ulteriori dubbi e chiarimenti, siamo sempre al suo servizio!

Procedure di Medicina Nucleare

 

Radioprotezione dei bambini

I bambini sono ritenuti più radiosensibili degli adulti.

Durante l’esecuzione di indagini radiologiche effettuate su bambini, la riduzione della dose è ottenuta utilizzando modalità tecniche specifiche per bambini piuttosto che i fattori normalmente in uso per gli adulti. In radiodiagnostica dovrebbe essere prestata attenzione a concentrare il fascio di radiazione soltanto nell’area d’interesse. In medicina nucleare, poiché i bambini sono piccoli, è possibile produrre immagini accettabili somministrando attività inferiori a quelle utilizzata nell’adulto, riducendo così la dose al bambino.

NOTA BENE:
Le radiazioni ionizzanti sono utilizzate durante l’esecuzione di indagini radiologiche effettuate su bambini solo in caso di esami indispensabili, in cui non esiste la possibilità di utilizzare metodiche diagnostiche che non utilizzano radiazioni ionizzanti (Ecografia e Risonanza Magnetica).

La protezione da radiazioni ionizzanti dei bambini

Guida semplice ad un esame TC- informazioni utili per i genitori

Esami TC ripetuti sui bambini – quali rischi

Protocolli d’acquisizione delle immagini su misura dei bambini

 

Radioprotezione delle donne in gravidanza

Sia il feto che i bambini sono ritenuti più radiosensibili degli adulti.
È estremamente improbabile che le procedure di radiodiagnostica e di diagnostica in medicina nucleare (anche in associazione) determinino dosi in grado di provocare malformazioni o diminuzione della funzione intellettiva. Il principale problema conseguente all’esposizione in utero o nell’infanzia ai livelli diagnostici tipici (<50 mGy) è l’induzione del cancro.
Prima di effettuare una indagine radiologica, si dovrebbe determinare se:

  • una paziente è, o potrebbe essere, in gravidanza;
  • se il feto è nell’area di irradiazione primaria;
  • e se la procedura è a dose relativamente elevata.

Gli esami diagnostici a distanza dal feto (per esempio radiografie del torace) possono essere eseguiti in sicurezza in qualunque momento della gravidanza. Generalmente il rischio di non fare diagnosi è maggiore del rischio da radiazioni.

NOTA BENE:
Le radiazioni ionizzanti sono utilizzate in gravidanza solo in caso di esami indispensabili per la paziente (pericolo di vita), in cui non esiste la possibilità di procrastinare l’esame o di utilizzare metodiche diagnostiche che non utilizzano radiazioni ionizzanti (Ecografia e Risonanza Magnetica).

Quali sono i rischi per il feto in seguito all’esposizione a radiazioni ionizzanti

Come proteggere il feto

Cosa succede se l’esposizione avviene nelle ultime settimane di gravidanza