Il trapianto di rene pediatrico è indicato nei piccoli pazienti con insufficienza renale cronica, condizione nella quale i reni hanno perduto la loro normale capacità di funzionare, ovvero di eliminare dal sangue le tossine e bilanciare adeguatamente la quantità di liquidi nel corpo. Presso ISMETT un team multidisciplinare formato da pediatri, chirurghi e anestesisti segue in tutte le fasi il bambino candidato a trapianto.
L’ISMETT ha acquisito una esperienza di grande rilievo negli ultimi 20 anni, ed ha eseguito oltre 400 trapianti di rene, da cui 50% da donatore vivente. Il primo trapianto in età pediatrica è stato eseguito nel 2000. Nella meta dei casi, il rene è stato prelevato da donatore vivente. La sopravvivenza dei bambini, in un periodo di 16 anni di esperienza, è del 94% complessivamente, uno dei migliori risultati in Europa se si tiene conto anche della elevata complessità della casistica (che include i trapianti combinati di fegato-rene).
Il trapianto di rene pediatrico può essere eseguito sia da donatore cadavere che da donatore vivente. Il nuovo rene è posizionato nell’addome del ricevente vicino alla pelvi, un posto ideale per la necessaria riconnessione del rene sia ai vasi (arteria e vena) sia alla vescica. Nei bambini più piccoli, il rene può essere posizionato più in alto nella cavità peritoneale per motivi tecnici. I reni del ricevente sono generalmente lasciati nella loro posizione, e sono asportati solo per ragioni particolari. Nel caso in cui non sussistano anomalie di morfologia e/o di funzione della vescica e dell’uretra, l’uretere è connesso direttamente alla vescica e il paziente riprenderà ad urinare in maniera naturale dopo l’intervento.
La sopravvivenza dei bambini sottoposti a trapianto di rene, nella fascia di età tra 6 e 10 anni, è intorno al 98% a 5 anni dal trapianto. Negli ultimi 15 anni sono stati ottenuti grandi miglioramenti in termini di risultati a breve e medio termine (riduzione degli episodi di rigetto e riduzione di effetti collaterali) e la maggior parte dei bambini torna ad una vita normale nei primi mesi dopo il trapianto.