Trapianto di rene da donatore vivente
Responsabile: Salvatore Piazza

Il trapianto di rene da donatore vivente è un intervento chirurgico maggiore di alta complessità, eseguito in anestesia generale che consiste nell’inserimento, nell’addome del paziente, di un rene sano prelevato da un donatore vivente. E’ possibile utilizzare un rene prelevato da un donatore vivente perché nel donatore il rene rimanente è capace di svolgere le funzioni normalmente svolte da due reni.

1) Chi può donare?

2) Il processo di valutazione del donatore

3) Come avviene l’intervento?

4) Il programma cross over

5) Il programma DECK

6) Trapianto fra incompatibili (ABO)

7) L’esperienza di ISMETT

Chi può donare

La donazione da vivente in Italia è regolata dalla Legge n. 458 del 26 giugno 1967. Il donatore vivente può essere geneticamente (es. Genitore, fratello/sorella, cugino, figlio/a) o emotivamente corellato al ricevente (es. Marito/moglie; compagno/a). Da qualche anno è possibile, pure, la cosiddetta donazione samaritana, in questo caso una persona assolutamente sana decide di donare ad uno sconosciuto un rene.

Il processo di valutazione del donatore

Prima di donare un rene, il candidato donatore viene sottoposto ad una serie di esami ed accertamenti per valutare le sue condizioni di salute, la compatibilità tra donatore e ricevente e l’idoneità al trapianto.
Vengono eseguiti i seguenti esami:

Gruppo sanguigno
Fino a qualche anno fa, la compatibilità di gruppo sanguigno era considerata requisito indispensabile per l’esecuzione del trapianto. Adesso, grazie ai progressi scientifici, è possibile – in alcuni casi – donare un rene anche se non vi è compatibilità di gruppo sanguigno.

Cross-match
Con questa metodica è possibile evidenziare nel ricevente la presenza di anticorpi diretti contro il potenziale donatore. In questi casi può essere presa in considerazione la possibilità di entrare nel protocollo nazionale di cross over.

Compatibilità HLA
Il profilo degli antigeni di compatibilità HLA viene esaminato sia nel donatore che nel ricevente; ci sono 6 determinanti antigenici che vengono presi in considerazione, per cui il grado di identità può variare da 0 a 6. Indipendentemente dal valore di incompatibilità il trapianto può comunque essere eseguito.

Esami ematochimici e strumentali
Un donatore viene sottoposto ad un esteso approfondito check up clinico al fine di valutare lo stato di salute, la funzionalità renale, l’eventuale presenza di fattori di rischio. Questi esami servono all’equipe medico chirurgico per essere certi che la donazione non comporta rischi.

Come avviene l’intervento

Il trapianto è un intervento che dura da un minimo di 2 ad un massimo di 4-5 ore e che è eseguito in sala operatoria in presenza di un gruppo di circa 8-9 persone (chirurghi, anestesisti, infermieri e tecnici) che parteciperanno in équipe all’esecuzione del trapianto. E’ un intervento che avviene in anestesia generale.
Per prima cosa è previsto l’intervento sul donatore
L’operazione chirurgica vera e propria, chiamata nefrectomia del donatore, durerà dalle 2 alle 3 ore e verrà eseguito per via laparoscopica. Verranno eseguiti 4 piccoli fori nell’ addome, in corrispondenza dei punti in cuivanno inseriti il laparoscopio (una piccola telecamera) e gli strumenti chirurgici.
Il rene viene rimosso attraverso un’incisione a livello addominale, sopra il pube, simile (anche se un po’ più piccola) a quella che si effettua per il parto cesareo.
La maggior parte dei donatori ha una degenza post-operatoria di 3-5 giorni.
In contemporanea viene preparato il ricevente in modo che, una volta prelevato il rene, inizia il trapianto vero e proprio ovvero l’intervento che farà in modo che il rene funzioni nel ricevente. Anche questo avviene in anestesia generale. Il rene prelevato viene collocato nell’addome. il chirurgo pratica una incisione e collocherà il nuovo rene nella metà inferiore dell’addome del paziente. I vasi del nuovo rene, cioè l’arteria e la vena renale, saranno anastomizzati con l’arteria e la vena iliaca, che sono i grossi vasi che vanno e tornano dalle gambe. L’uretere ( tubicino che drena l’urina dal nuovo rene) sarà connesso alla vostra vescica. L’intervento dura dalle 3 alle 4 ore.

Il programma crossover

Il trapianto crossover avviene quando è presente un’incompatibilità insuperabile, ovvero quando sono presenti nel donatore anticorpi che possono attaccare e provocare il rigetto dell’organo trapiantato. Si tratta di un vero e proprio “scambio” di donatori viventi tra due coppie che altrimenti sarebbero incompatibili. Le coppie individuate sono inserite in un database.

Il programma DECK

Nel 2019, il programma crossover è stato ulteriormente ampliato. Partendo da un rene di un donatore deceduto, si innesca una catena di donazioni e trapianti cross-over. Il rene prelevato da donatore deceduto, viene assegnato ad un ricevente compatibile di una coppia inserita nel programma, e da lì si avviano i trapianti incrociati. La catena si conclude con il trapianto del rene dell’ultimo donatore vivente su un ricevente in lista attiva da donatore deceduto, selezionato in base alla compatibilità

Trapianto fra incompatibili (ABO)

Quando non c’è la compatibilità del gruppo sanguigno e la presenza o meno di anticorpi che possono attaccare e provocare il rigetto dell’organo trapiantato, è possibile ricorrere al trapianto ABO incompatibile.
Prima dell’intervento il ricevente viene sottoposto ad una specifica terapia: è la plasmaferesi, il paziente viene collegato ad una macchina che ripulisce il suo sangue dagli anticorpi che porterebbero al rigetto. Il trattamento, effettuato presso in un centro immunotrasfusionale e si realizza in più sedute prima del trapianto.
Parallelamente, tre settimane prima dell’intervento, si avvia nel ricevente la terapia immunosoppressiva con i farmaci, necessaria per spegnere la produzione degli anticorpi indesiderati.

L’esperienza di ISMETT

Il trapianto di rene da donatore vivente è una delle principali attività chirurgiche praticate in ISMETT e si basa sul principio fondamentale che donare un rene, soprattutto ad una persona cara, può essere una delle esperienze più gratificanti della vita.

In atto, le procedure di nefrectomia in laparoscopia rappresenta lo standard di trattamento presso ISMETT. La chirurgia laparoscopica è stata sviluppata per rendere più meno doloroso il decorso post-operatorio e più facile il recupero delle abituali consuetudini domiciliari alla dimissione dopo la donazione di un rene. I donatori che hanno subito una nefrectomia laparoscopica hanno meno dolore, un migliore effetto estetico, una degenza ospedaliera più breve, un periodo di recupero più veloce e un rapido ritorno alle normali attività.