Responsabile: Salvatore Piazza
Il programma di trapianto di rene è stato avviato nell’ottobre del 1999 con la sola attività di trapianto da donatore vivente. Nel 2001 è iniziata anche l’attività di trapianto di rene da donatore cadavere. I risultati di ISMETT, in termine di sopravvivenza dell’organo e del paziente, sono – stando alle statistiche del Centro Nazionale Trapianti – paragonabili ai migliori centri del Nord Italia.
Il trapianto di rene risulta indicato nei pazienti che manifestano un progressivo deterioramento della funzione renale che rende i reni incapaci di svolgere le loro normali funzioni. Questo avviene nella maggior parte dei casi a causa malattie acquisite (glomerulo nefrite epielo nefriti croniche, diabete, ipertensione arteriosa grave ecc…) o malattie e disordini congeniti (malattia renale policistica, sindrome di Alport, malattia di Wegener) o a causa di malattie trasmesse per via ereditaria (la più frequente di queste è il rene policistico) oppure che si sono orginate alla nascita per cause malformative (nefropatie congenite).
Quando il progressivo deterioramento della funzione renale non può essere arrestato attraverso cure mediche, esistono due diverse terapie sostitutive: la dialisi o il trapianto di rene. La dialisi è associata a una elevata morbidità e mortalità: il trattamento dialitico, infatti, a lungo andare, provoca danno cardiovascolare, alterazioni scheletriche, anemia, ritardo della crescita. Inoltre, la dialisi è una terapia artificiale che implica una costante dipendenza da un macchinario e per molti pazienti la qualità della vita che ne risulta è compromessa e risulta insoddisfacente. Il trapianto di rene invece permette al paziente una completa indipendenza ed il recupero di una vita normale.
In ISMETT sono attivi i programmi di trapianto combinato rene-pancreas, rene-fegato e rene-cuore.
Nel 2001 è stato eseguito per la prima volta in Italia, un trapianto di rene da donatore vivente su un paziente sieropositivo.