Era una calda giornata di luglio, quella in cui in ISMETT veniva realizzato il primo trapianto di fegato della Sicilia, un evento che ha cambiato il volto della sanità siciliana, dando una nuova speranza ai pazienti affetti da insufficienze terminali d’organo.
In Sicilia e in tutto il Sud Italia – fino alla nascita dell’ISMETT – non esisteva, infatti, nemmeno un istituto attivo nel settore del trapianto di fegato, fatto che imponeva a medici e pazienti una scelta tra la morte certa o il tentativo di un viaggio fuori dalla regione o all’estero. La Regione Siciliana, fino al 1999, è stata, quindi, costretta a sostenere costi per centinaia di miliardi di vecchie lire per trasferire i pazienti siciliani che avevano bisogno di un trapianto e di terapie di alta specializzazione in altre strutture in Italia e all’estero. A ciò si aggiungevano gravi i disagi di pazienti in condizioni terminali e delle loro famiglie che spesso si trovavano in paesi dei quali non conoscevano neppure la lingua. La nascita dell’Istituto ha posto un freno ai cosiddetti “viaggi della speranza” e garantito cure di alta specializzazione ai pazienti siciliani nella loro regione.
Sono 2197 (dati al 30 maggio 2019) i trapianti eseguiti presso ISMETT da quel mese di luglio del 1999, di cui ben 1227 sono gli interventi di trapianto di fegato. L’8 per cento dei pazienti curati lo scorso anno in ISMETT, viene da fuori regione o da altri Paesi. ISMETT è, quindi, riuscito in questi 20 anni non solo a porre un freno ai viaggi della speranza ma anche ad invertire la rotta.
L’Istituto, nato da una sperimentazione gestionale che ha avviato un partenariato pubblico – privato internazionele no profit, è stato il primo ospedale italiano dedicato interamente ai trapianti di tutti gli organi solidi (fegato, rene, cuore, polmome, pancreas). Sono 114 i posti letto di cui dispone l’Istituto, di questi 20 sono di Terapia Intensiva e 10 sono quelli destinati alla Pediatria Addominale. Lo scorso anno, il numero dei ricoveri ordinari è stato di 2779, 1585 le sedute di Sala Operatoia. In ISMETT lavorano attualmente 887 dipendenti, equamente distribuiti fra uomini e donne.
Dal 2014 è stato riconosciuto ad ISMETT il carattere di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) per la cura e la ricerca delle insufficienze terminali d’organo. Sono 786 gli articoli pubblicati, 91 i trial clinici già effettuati e 22 quelli in fase di valutazione. In questi 20 anni, infine, ISMETT ha attratto in Sicilia fondi per 41.085.739 di euro ottenuti grazie a progetti di ricerca.
E proprio per consentire a ISMETT di avviare progetti di ricerca sempre più ambiziosi, a giugno del 2017 è entrata a far parte della compagine societaria dell’Istituto la Fondazione Ri.MED. Scopo della Fondazione, che ha sede a Palermo, è promuovere, sostenere e condurre, direttamente o indirettamente, progetti e programmi di ricerca nel campo delle biotecnologie con particolare riferimento alla trasferibilità dei risultati nell’area biomedica. Il progetto più ambizioso è la creazione a Carini del Centro di Ricerca di Biomedicina e Biotecnologie (CRBB).
Nei piani futuri dell’Istituto: la creazione del cosiddetto cluster di ricerca ISMETT-Ri.MED. Un progetto importante, che rientra nell’accordo decennale siglato con la Regione Siciliana lo scorso dicembre, e che ha come obiettivo la creazione di un nuovo ospedale da costruire nei pressi del CRBB, così da garantire la completa integrazione fra medici e ricercatori.
20 anni di Attività Clinica – vedi la timeline (pdf)